10.11.2017 / Iran

10.11.2017 / Iran

Dall’impero laico allo stato confessionale.


Dalla Persia con i suoi colori alle barbe lunghe e ai turbanti bianchi e neri deii’Iran di oggi.
Come e perché il paese è cambiato: uno sguardo sul complicato intreccio tra religione e politica.

Dallo sfarzo di quando si chiamava Persia ad oggi.
Realtà e apparenza in un sistema volutamente opaco.
Il complesso rapporto tra politica e religione.

Per tutti quelli nati dagli anni Ottanta in poi di Iran ce n’è stato sempre uno soltanto: quello governato in maniera autoritaria dai religiosi sciiti, quello degli uomini con la barba lunga e i turbanti bianchi o neri e delle donne velate.
In realtà l’Iran non è sempre stato così, e fino al 1935 aveva anche un altro nome: si chiamava Persia, che è il suo antico nome greco.
Di questo paese si parla spesso in maniera poco informata, anche a causa della complessità e della chiusura del regime iraniano da Khomeini in poi.

Ne parleremo con:
Giuseppe Morotti
Ha vissuto 10 anni in Iran entrando in stretto contatto e amicizia con mussulmani e cristiani; Incarcerato come spia americana durante la rivoluzione islamica di Khomeini, venne liberato grazie alle testimonianze di amici appartenenti ad entrambi le confessioni, che avevano avuto modo di conoscerlo a fondo e stimarlo. Durante la guerra Iran-Irak, fu testimone degli interessi occidentali e nello specifico degli italiani costruttori dell famose bombe a grappolo (Beretta – Val Trompia)

Mohrsen Farsad
Medico iraniano, vive e lavora a Bolzano. Da tanto tempo si occupa intensamente di Iran, ma anche di esiliati in Europa. E’ molto attivo in questo ambito e collabora con la Fondazione Langer.